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L’impresa di Giancarlo Astrua, nel racconto di Gianni Brera, un fuoriclasse della parola, che ha saputo trasformare lo sport, e il ciclismo in particolare, in poesia.
Una storia, quella che lega il Giro d’Italia a San Marino, che continua da oltre settant’anni e che merita una degna celebrazione.
Dagli scaffali della Biblioteca di Stato di San Marino spunta una preziosa testimonianza di quella che possiamo considerare la nobile antenata de La Titanica.
Quel 25 maggio 1979, Giuseppe Saronni, che corre per la Scic, compie il primo capolavoro di una carriera inimitabile. In un giro caratterizzato delle tappe contro il tempo (ben quattro, più il prologo), l'astro nascente Saronni lascia Moser a 1’24” sui 28 chilometri della cronoscalata di San Marino
Il 25 marzo a San Marino si celebra L'Arengo, per ricordare la fine dell'oligarchia e l'inizio della democrazia moderna. La Titanica gli dedica il percorso breve
Marco Pantani al Giro 1998 non partiva certo favorito, troppe le tappe a cronometro che stuzzicavano lo specialista svizzero Alex Zülle. Eppure, chilometro dopo chilometro, il Pirata cominciò a carburare proprio a San Marino, sulle strade del La Titanica.
Era la 48ª edizione della corsa rosa, che si svolse dal 20 maggio al 12 giugno. La competizione, lunga 22 tappe e 4.020 chilometri in totale, vide la partecipazione di 130 corridori, divisi in 13 squadre.